martedì 20 dicembre 2011

BROMAZEPAM. Un posto dove andare (terza parte)

Quello che ti avrebbe detto chiunque, che il problema ce l’hai nella testa. (Davide)

Madonna quanto sei antipatico. (Rosa)

Realista, mia cara. Realista. (Davide)

Sì, vabbè, … (Rosa)

Secondo voi perché abbiamo tutti questi pensieri? (Ferdinando)

Non lo so. (Emanuele)

Dallo stereo del bar, Loredana Bertè, “Indocina”.

A volte ho paura di suicidarmi. (Davide)

Che vuol dire “Hai paura” di suicidarti? (Rosa)

Che ho paura di arrivare al punto di perdere il controllo, che mi prenda un raptus e … avete capito, dai. (Davide)

Madò che brutti i raptus! (Rosa)

Brutti, sì. (Ferdinando)

Anche io avevo una “paura” del genere, tempo fa, impazzire ed ammazzare qualcuno. (Emanuele)

Brutta anche questa. (Ferdinando)

Vero! (Rosa)

Brutta, davvero. Avevo paura di poter fare male alla mia ragazza, a mia madre, a mio padre, … (Emanuele)

Dallo stereo del bar, Alberto Fortis, “Svegliati amore con me”.

Sei fidanzato? (Ferdinando)

Non più, ci siamo lasciati due mesi fa. (Emanuele)

Ti ha lasciato lei! (Davide)

L’ho lasciata io, …

Ma quanto sei stronzo, oh! (Rosa)

A voi non fa impressione dire i nomi delle malattie? (Ferdinando)

A me sì, tanto. (Rosa)

Anche a me. (Emanuele)

Sì, anche a me. (Davide)

Perché non ne diciamo un po’? (Rosa)

Di che? (Davide)

Di malattie. A turno diciamo la malattia peggiore che ci viene in mente! (Rosa)