mercoledì 29 dicembre 2010

Passaggi al Centro/6

C'è un film che forse sta partendo e si farà senza di me. La Kymera che pulisce le fughe del pavimento sta finendo col diventarmi simpatica. E ancora una volta, come sempre, mi prende il nonsocosa da ultime puntate.  Non dico che mi sarei sentito arrivato, questo no (io non mi sento praticamente MAI arrivato, la mia è una personalità pessimista che si sente sempre ad un nuovo inizio. Umiltà o disfattismo, eh...questo è un confine molto sottile). Però sarebbe stato grande, grandissimo, pensare che un altro pezzo di questo sogno era diventato vero.

sabato 11 dicembre 2010

Passaggi al Centro/5

Gli uffici delle produzioni cinetelevisive sono così belli, così colorati, così nuovi e contemporanei,...così milanesi?

Tutta la Nomentana. Immaginare storie umili e modeste di periferia. Parole urlate e dialettali, pòra ggènte, un gusto estetico che non può esistere perchè non c'è. Aa ggènte nun cià tèmpo, nun cià voja de métte e tendine carucce dentro casa. Cose de frociaroli. Procedo per luoghi comuni logori ed abusati, ma quello che mi viene in mente dal finestrino dell'autobus è questo.

Ore 23.07. Malika Ayane parla in un programma in tv. Mi piacerebbe vedere quello stesso tono, sincero e intenso, nella scena di un film.

giovedì 9 dicembre 2010

Passaggi al Centro/4

Via Grazioli Lante. La Salaria, Salita di Castel Giubileo. Palazzi osceni dall'altra parte della strada, ingombranti insegne pubblicitarie, la zingara alla fermata del 135 direzione Tiburtina. Dietro la pensilina una scarpa da donna e qualche straccio vecchio. Mezzora di autobus, scendere da Roma Nord verso il centro e sentirsi più sicuri una volta abbandonata la periferia. I valori psicologici e le suggestioni visive. Sulla Salaria c'è un centro della Rai, quasi accanto alla sede di Sky, che è di una bruttezza esemplare. Perchè esprime un'estetica antiquata, è una struttura che racconta da sola, continuamente, che è nata per essere funzionale. E' un'infrastruttura, l'importante è che possano avvenire al suo interno le situazioni produttive per cui è stata costruita. Del resto se ne frega. E si vede. E' soprattutto l'insegna, che possiede un fascino triste. Un pannello con la scritta "Rai - Radio televisione italiana" e il logo degli anni Novanta. La Rai come me la ricordo io. La Rai di Viale Mazzini e del Teatro delle Vittorie. Via Mecenate a Milano, intesa come il centro di produzione che c'è lì, ha un'insegna contemporanea, quella con il logo a farfalla.
Avrà un senso estetico tutto questo? O è solo stratificazione cronologica?

martedì 7 dicembre 2010

Passaggi al Centro/3

Film e telefilm ambentati e prodotti qui a Roma. Mi sembra di riconoscerne le strade. C'è uno spot che si chiude su un panorama della città, di quelli classici, con San Pietro sullo sfondo, una vista tipica gianicolense. Anche se poi magari le riprese sono state fatte altrove, ma alla fine non importa. Quello che conta è il risultato finale delle suggestioni, delle sovraimpressioni emotive, di come le persone si sporcano con le macchie colorate della vita che attraversano.

Portarsi via tanti piccoli frammenti di questa città. Portarsi via tanti piccoli "cocci" di questa città. La stazione Termini all'arrivo. Smarrimento latente all'inizio. Essere guardingo. In sostanza, avere cura di me stesso. E un vortice di parole libere che una volta tanto non hanno il preciso dovere di esaurire inequivocabilmente i miei pensieri. La ripartenza è solo nostalgia perchè poi, a questa condizione di fuorisede, mi abituo e allora mi piace ancora di più. I miei tempi, le mie chiavi, il mio portone, la mia stanza. Alla fine riesco a sentirmi sempre a casa.

giovedì 2 dicembre 2010

Pensavo che...

...comincio a prendere sempre più dimestichezza con l'andare al cinema e a teatro da solo.