martedì 14 giugno 2011

RECENSIONI di SALA: "Una notte da leoni 2"

Sboccato, volgare e sommamente divertente. Queste le parole per definire il secondo capitolo di Una notte da leoni, che riprende la trama del precedente ambientandolo a Bangkok, capitale della Thailandia. Questa volta a sposarsi è il dentista Stu (quello brutto con gli occhiali per intenderci) e a perdersi è il fratellino dello sposa (per altro minorenne). Il film, che pigia l'acceleratore sulla volgarità più spinta, con piselli in primo piano e scimmie che amano morderli, regala i suoi momenti migliori grazie a Zach Galifianakis, che con il suo personaggio grasso, rozzo, barbuto e sotto psicofarmaci, è ormai un'icona della commedia americana vietata ai minori. La sua presenza serve a scatenare le forze entropiche nascoste nelle vite rispettabili di Stu, morigerato dentista, e Phil, il cui aspetto da playboy da spiaggia nasconde in realtà un maestro elementare sposato e con figli piccoli. E così durante le ennesime 48 ore alla ricerca di una persona smarrita troviamo i nostri eroi (“il branco”, come li definisce Alan) che capeggiano una rivolta contro la polizia che finisce per incendiare parte di un quartiere, rapire un anziano monaco buddista dal suo monastero e flirtare, tramite gli ambigui rapporti di mister Chao, il cinese nano e nudo, con i rappresentanti delle varie mafie mondial, dai russi ai medio-orinetali fino a quella americana. Il tutto condito da alcool, droga e sesso, con un momento di autocoscienza di Stu sui suoi rapporti con le prostitute che ricordano da vicino alcune vicende del nostro paese (senza intenzione, comunque, che il film non arriva certo alla sociologia). Probabilmente questo secondo capitolo non vi farà spargere lacrime (da risate) come è successo a me durante la visione del primo film, poiché si è molto smorzato l'effetto sorpresa, ma vale una visione per chi ama farsi quattro grasse risate ignoranti. (Cecil)