giovedì 7 luglio 2011

Ritorno a Le Bazze (terza parte)


La Ziska ha sempre odiato tutto questo. Perché, come dicevamo prima, il tempo alle Bazze non passa mai. Certo, io credo che non passi mai per chi morde il freno già di suo, per chi ha l’impazienza di cercare, partire, andare, tornare, fare, disfare. La Ziska è così, legata ad un’inquietudine che a 19 anni l’ha catapultata a Milano. E’ che la Ziska l’inquietudine ce l’ha di carattere. Di fondo è sempre un po’ insoddisfatta, ha bisogno di cambiare ogni quel tanto per sentirsi viva e non appiattita, schiacciata, appesantita dagli schemi, dalla routine. Ziska ha paura della noia. E allora, la risposta è una girandola di eventi. Via dalle Bazze verso Milano. Università: lettere. Primo semestre non ingrana, troppo simile al liceo. Via, si cambia. Rinuncia ufficiale agli studi e oplà, a ottobre dell’anno dopo una nuova sfida, lingue. E poi il lavoro, per non essere troppo legata ai soldi dei suoi e diventare indipendente. Cameriera al bar, al ristorante, nei pub. PR per le discoteche, periodo fighetto. Commessa d’alta moda, accessori, lusso e gioielleria. Showroom della Mercedes Benz. Centralinista per azienda chimica. Maschera al cinema. Donna delle pulizie a insaputa dei suoi. E per finire di nuovo commessa, settore giocattoli e prima infanzia. L’università diventa una vita parallela fatta di battute d’arresto e rilanci. Ad oggi, finalmente, le mancano un esame e la tesi. Sentimentalmente Mauro, il suo opposto. Metodico, preciso, ragionato, creatura di Economia e Commercio. Dolce e simpatico. Quasi bruttino, ma in fondo un tipo. Insomma, tutto questo è la Ziska. 

Che ad un certo punto scopre il teatro e la recitazione. Finalmente un rimedio all’inquietudine. Il palcoscenico come terapia. Banale a dirsi, ma ha iniziato a funzionare. Ed ha iniziato a funzionare talmente bene che dal corso è entrata nella compagnia della scuola, prima qualche spettacolo, poi una piccola tournée, poi una media tournée, poi la grande proposta: lunga tournée di cinque mesi in tutta Italia e qualche punta in Europa, con addirittura un abbozzo di retribuzione, piccola ma esistente, reale. Per Francesca “Ziska” Bertotti delle Bazze di Ravenna, un sogno che si avvera. In più c’è da dire che la Ziska come attrice se la cava davvero: è sanguigna, viscerale, aggredisce il pubblico a colpi di impatti percettivi. Scarica l’inquietudine sulla platea. Questa cosa ci faceva impressione al corso, perché lo vedevamo tutti che c’era un carattere quasi animalesco che premeva per esondare, tracimare, esplodere. Ziska in scena restituiva meglio di tutti noi la carne, le vene, il sangue, le ossa, i garbugli emotivi, l’amore, il sesso, la passione … una specie di sublime disperazione del vivere. Ma la tournée alla fine non è partita e la richiesta di aspettativa al lavoro era già stata accettata. Ha tentato in tutti i modi di barcamenarsi con i soldi che le erano rimasti. Quando li ha finiti, non ha potuto che tornare alle Bazze, almeno per un po’.