giovedì 24 marzo 2011

La cosa giusta. (Prima parte)

Per Aldo era portare l’attività ai mercati del Nord. Milano come punto di partenza e poi tutta la Lombardia, qualche volta in Piemonte, ogni tanto un giro in Veneto.
Per Giovanni era alzare di un piano la casa di Vimercate.
Per Giacomo riuscire a fare più turni di notte. Tanto di notte il reparto è tranquillo, per lo più i pazienti dormono. E poi l’ospedale di notte gli piaceva, diceva che aveva fascino. Strano, ma sempre di fascino si trattava.
Per Isabella era andare via da Bologna.
Per Davide era andare a Bologna.
Per Marco era ristrutturare quella casa.
Per Gloria trovare nuovi amici a Parma.
Per Paola riprovare con uno show in prima serata.
Per Maddalena, ridendo di sottecchi sul treno, vendere quella casa in provincia di Roma e riprendersi la quota associativa dello studio.
Per Sergio era continuare a scrivere articoli da free lance per il giornale e tre volte la settimana scaffalare libri alla Feltrinelli di Piazza Piemonte. Però la soddisfazione di accendere il computer sul treno, scrivere ad oltranza ed isolarsi, lo ripagava della fatica e della frustrazione.
Per Renata tornare a Firenze e basta con il resto.
Per Gianluca accettare la delocalizzazione aziendale e fare in continuazione su e giù da Roma, guardare dal finestrino distrattamente e sconsolato e rendersi odioso al mondo intero.
Per Francesco era provare comunque a girarlo, quel film. Anche senza i soldi di Rai Cinema.
Per Giusy l’approvazione dei pareri contabili e delle proposte commerciali al prossimo consiglio di amministrazione.
Per Andrea non rispondere più a nessuna mail di Roberto.
Per Fiorenza smettere di avere il mal di pancia nervoso.
Per Francesca sfidare la crisi e comprarlo, quell’albergo.
Per Adele era aspettare sua figlia Renata alla stazione di Firenze e starle vicina per il tempo che sarebbe venuto, anche se tutti dicono che sia una donna arcigna. Saranno i capelli bianchi tagliati corti.
Per Emanuela, maglione blu fino alle ginocchia e lunga collana gialla, non c’era una cosa giusta in particolare.
Per me era amarti.