mercoledì 6 aprile 2011

Passaggi al Centro/11

A volte penso a quando tutto questo non c'era, quando "Le Bazze" erano solo tre paginette di un racconto scritto con soddisfazione dopo un periodo di massimo sconforto. Poi sono stati i suggerimenti degli altri a spingermi a provare. In quel momento il timore poteva essere quello di non sistematizzare il lavoro, di perdermi per strada. Di fondo, paura dell'inconcludenza.  E invece anche la fase successiva è arrivata a destinazione. Dopo una falsa partenza di qualche tempo fa, che però era una tappa obbligatoria e resta un conto aperto che prima o poi intendo chiudere. A quella storia, a quei personaggi voglio bene. Nonostante tutte le loro imperfezioni, certe loro immaturità; quella storia è stato il primo tentativo di fare le cose seriamente. C'è un titolo che ricorre in questi giorni, ed è un titolo a cui sono affezionato, a suo modo mi ha portato fortuna anni fa, è il titolo della mia prima storia lunga, settanta pagine lanciate allo sbaraglio, senza tecnica, senza riferimenti, senza niente. Il gusto di scrivere secondo una spinta e l'intenzione di dire qualcosa. Quella storia sta chiusa in una busta gialla che mi sono autospedito a casa per tutelare i miei diritti d'autore. Si chiama "Le Distanze Attuali".

On the edge of whatever.